NATALE IN CASA CUPIELLO. SPETTACOLO PER ATTORE CUM FIGURIS

Questo originale allestimento di Natale in Casa Cupiello, curato da Produzione Teatri Associati di Napoli e Interno 5, è stato pensato come omaggio all'opera di Eduardo De Filippo in occasione dei 90 anni dal suo debutto, nel 2021.

Il presepe è l'orizzonte entro cui si muove tutta l'opera, sia in senso reale che metaforico. Per Luca Cupiello, il presepe rappresenta la speranza in un'umanità rinnovata e senza conflitti, ma simboleggia anche la nascita e la morte, il passaggio dal vecchio al nuovo, la fusione tra passato e presente.

Tommasino, ormai adulto, diventa testimone di un rito e di una rievocazione di eventi familiari, comici e tragici, che hanno segnato la sua vita e quella degli altri personaggi. Per farlo, si serve di pupazzi e figure che si rianimano nei suoi sogni e incubi, riaffiorando ogni anno come il presepe e i suoi pastori. Ancora una volta, si lascia sorprendere dalle storie che queste figure raccontano, vi prende parte, fornisce loro le battute e accarezza il sogno di Luca Cupiello di smussare i conflitti attraverso il rituale del presepe.

Ogni singola battuta di Natale in casa Cupiello è parte del patrimonio collettivo di intere generazioni, di un rito che si ripete ogni anno: quasi proustianamente, si evocano la bellezza e la dolcezza di uno spirito del Natale ormai perduto. L’opera di Eduardo De Filippo è stata spesso oggetto di rivisitazioni coraggiose, segno evidente che ci troviamo davanti a un testo destinato a vivere oltre i confini della tradizione e a offrire suggestioni sempre nuove. Del resto, fu lo stesso Eduardo a volerlo permeabile ai cambiamenti, a partire dalla struttura. Per cui, dopo la stesura in atto unico del 1931, vi innestò successivamente gli altri due, il primo e il terzo. Natale in casa Cupiello si adatta così ai tempi, rimanendo però fedele a sé stesso e al suo umorismo tragicomico, raccontando il dissolversi dell’unità familiare attorno al desco natalizio.

Anche in questa nuova versione si ha la sensazione di assistere a qualcosa di incredibilmente innovativo, oltre che di irresistibilmente magico. In questo caso, a incarnare la grande magia eduardiana sono marionette di stoffa e legno, capolavori di artigianato realizzati da Tiziano Fario a cui Saccoia, in scena con loro, dà voce e vita, come un Mangiafuoco buono. Saccoia interpreta una molteplicità di voci con una recitazione dai ritmi serrati e mai eccessiva, di testa e di cuore, capace di passare dal comico al grottesco al drammatico. 

(Simone Sormani. Scene contemporanee.it)

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