IL PANE QUOTIDIANO

Una trilogia in cui il tema del sacro si mescola con il genere popolare: queste sono, in sintesi, le “Operette Apocrife” ideate dal duo Brunello/Molnar. Tre piccoli drammi – “Beati i perseguitati a causa della giustizia perché di loro è il regno dei cieli. Dialogo tra Gesù il Nazareno e Pinocchio incarcerati”, “Il Mago di Balaton” e “Il Pane Quotidiano. Baracca e burattini” - ispirati al Vangelo.

Gli ultimi due, prodotti dalla Biennale, sono ospiti all’Alpe Adria Puppet Festival (“Dialogo” fu presentato in prima assoluta al festival nel 2005 con grande successo).

“Il Pane Quotidiano racconta di Arlecchino che, ridotto in miseria, ha perso casa e pur di non finire appeso con gli altri burattini in un museo ha scelto la strada e chiede la carità sugli scalini della cattedrale… 

Qui assisteremo alla preghiera di un burattino che si rivolge alla statua dell’angelo Gabriele dall’aureola tutta d’oro, a un furto sacrilego, al crollo di una statua, alla testa di san Gabriele che riprende vita e soprattutto a una laica Annunciazione: Colombina concepirà un figlio e tutti ne gioiranno.

E’ una commedia, come dirà il burattinaio al pubblico nel suo prologo fuori della baracca a sua giustificazione e discolpa, che non è sua ma è stata scritta da Colombina, una “testa di legno” tra le più determinate e longeve del suo repertorio”.

Gigio Brunello

Questo spettacolo, presentato quest’anno alla Biennale di Venezia nel cartellone del Carnevale in prima assoluta, si muove come su un filo, ondeggiando fra figure religiose e iconiche, fra temi sacri e popolari. Una molteplicità di temi toccati con acutezza e ironia, capacità di sorprendere, volontà di cambiare i soliti paradigmi interpretativi.

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